martedì 3 ottobre 2017

LA TEORIA SISTEMICA
La psicologia sistemica analizza la relazione educativa partendo da due presupposti: tutto è comunicazione e il mondo psichico è un sistema, cioè una totalità, dove il mutamento di una parte influenza tutte le altre.
Paul Watzlawick per spiegare un singolo fenomeno occorre prendere in considerazione tutto il contesto, ad esempio, l'improvviso insuccesso scolastico di un ragazzo potrà essere spiegato esaminando il contesto o contesti di vita del ragazzo.
LE INDICAZIONI CHE LA TEORIA SISTEMICA FORNISCE ALL'EDUCATORE:
-nel contesto della classe, egli deve favorire la riorganizzazione ogni volta che un nuovo elemento turba l'equilibrio precedente;
-egli deve individuare le persone chiave il cui cambiamento di atteggiamento rende possibile il mutamento collettivo;
-tenere sotto controllo l'ansia o stimolare l'attenzione creando un nuovo tipo di stabilità dinamica (nuova organizzazione cognitiva, diminuzione dell'ansia e accrescimento dell'autostima);
L'approccio sistemico sottolinea come le abilità relazionali dell'educatore siano strutture interazionali. Inoltre deve saper controllare il circolo comunicativo, affinché tutti comunichino tra loro. 
LA TEORIA UMANISTA
La teoria umanista prende in esame il comportamento del docente e i suoi effetti sull'alunno.
Il principale esponente di questa teoria fu Carl Rogers che ha elaborato una forma di psicoterapia basata sul rapporto di parità tra terapeuta e paziente.
Basandoci su questo approccio, un insegnamento, perché sia efficace e significativo deve essere flessibile.
Una pratica didattica ispirata alla teoria umanista di Rogers richiede 3 atteggiamenti chiave:
-autenticità o congruenza;
-considerazione positiva incondizionata;
-comprensione empatica.
Questi atteggiamenti sono in rapporto tra loro: l'insegnante deve portarsi dal punto di vista dell'allievo (empatia), senza formulare giudizi o imporre cambiamenti di comportamento (considerazione positiva incondizionata) per indurre l'allievo a conoscere se stesso e a stabilire una continuità (congruenza) tra l'immagine di se e le proprie esperienze. Questa impostazione risponde all'esigenza di preparare l'alunno ad una società in continuo cambiamento.
Per questo, secondo Rogers, il docente deve insegnare ad imparare (fornire strumenti metodologici per usare consapevolmente le conoscenze.
La relazione educativa ha il compito di favorire la metacognizione, ossia l'autovalutazione dei risultati conseguiti.
LA TEORIA PSICOANALITICA
La teoria psicoanalitica nasce in ambito medico, positivista (=tendenza che crede che la scienza possa risolvere tutti i problemi).
Secondo la psicoanalisi, la classe è il campo di incontro/scontro di forze inconsce che emergono attraverso vari sintomi (insuccessi scolastici, mutismo, esplosioni di collera, ...). 
La psicoanalisi invita ad interpretare tali sintomi e a ricercare le cause profonde che ne sono all'origine, senza trascurare la storia personale dell'individuo. 
Aiuta a chiarire la ricchezza della relazione educativa. Mette in luce i fenomeni di TRANSFERT  con i quali i ragazzi proiettano sull'insegnante le dinamiche di rapporto con i loro genitori.
L'IMMAGINE DI SE si costruisce attraverso un lungo percorso, a partire dal rapporto con le figure di riferimento. Ogni relazione incide sul modo di comportarsi.
Secondo la psicoanalisi nel rapporto con gli alunni, l'insegnante è spinto a rivivere la propria infanzia. Questo fenomeno, se adeguatamente compreso, fornisce al docente la chiave per capire meglio i comportamenti degli allievi.

LA RELAZIONE EDUCATIVA
L'attività scolastica si basa nella maggior parte dei casi, in una routine ben definita: gli alunni sono divisi in determinate classi, ognuna delle quali ha la propria aula ed ogni classe segue una cadenza oraria settimanale.
Alcune scuole dei Paesi scandinavi hanno sviluppato una nuova forma di didattica, dove le scuole sono prive di aule ma dotate di spazi aperti dove ci si  può muovere tranquillamente, incontrando l'insegnante ricevono indicazioni sul lavoro da fare.

L'INFLUENZA DEGLI ALTRI
la relazione educativa non è una semplice interazione sociale occasionale, ma nasce da un'interazione sociale stabile, perché insegnanti e studenti si incontrano con una cadenza prestabilita.
Anche la relazione educativa esercita un influenza sociale.
 La società nella relazione comunicativa e sociale propone o impone modelli di comportamento ai quali i singoli individui devono devono conformarsi.




 Alcuni sociologi hanno affermato che la scuola è il fondamentale anello di congiunzione tra società ed individuo, poiché deve preparare i giovani a essere cittadini adatti a vivere nella società.
Una relazione sociale si basa sulla comunicazione verbale e non verbale che può svilupparsi in forme conflittuali o collaborative.                                                                                                          


DAL VANGELO DI LUCA

LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA E LA CASA COSTRUITA SULLA SABBIA   Nel brano, Gesù paragona l'uomo che ascolta la parola di Dio a ...