mercoledì 23 maggio 2018

DAL VANGELO DI LUCA

LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA E LA CASA COSTRUITA SULLA SABBIA

 
Nel brano, Gesù paragona l'uomo che ascolta la parola di Dio a colui che costruisce la casa sulla roccia e che riesce a resistere alle avversità della vita. 
Colui che si chiude al messaggio divino viene paragonato all'uomo che costruisce la sua casa sulla sabbia. 



Colui che ascolta la parola di Dio è simile ad un uomo che fabbricò una casa, scavando in profondità e posando le fondamenta sulla roccia.
Anche se dovesse arrivare un inondazione, la casa non crollerà perchè era stata ben costruita. Chi invece ascolta e non mette i pratica è simile ad un uomo che edificò sulla terra senza fondamento.

GIOVANNI CRISOSTOMO

COME EDUCARE I FIGLI 
San Giovanni Crisostomo, vescovo di Costantinopoli, ha lasciato queste indicazioni per l'educazione cristiana di figli e figlie da parte del padre e della madre.

I figli devono essere educati nella disciplina e nella ammonizione del Signore. 
Bisogna esercitare l'anima del figlio, se l'anima è buona, gli averi a nulla gli gioveranno; se invece l'anima è bene rettamente formata, la povertà non gli nuocerà. 
Se lo vuoi lasciare ricco, devi insegnarli ad essere buono, in modo che lui sarà in grado di accrescere il patrimonio. Nel caso in cui non facesse guadagni, non si troverà in condizioni peggiori di coloro che hanno gran possessioni.

CLEMENTE ALESSANDRINO

IL LOGOS PEDAGOGO

 
Ne "il logos pedagogo", Clemente Alessandrino individua tre funzioni che ricordano una tripartizione stoica: il logos protrettico (l'esortatore), il logos pedagogo e il logos didaskalikos (l'istruttore). 

Ad ogni funzione corrisponde un opera. 

Clemente recupera il termine "pedagogo" nel significato di "guida": qui il pedagogo, che è Cristo, conduce a Dio, che è il maestro, colui dal quale proviene ogni realtà e ogni verità. 
Egli al pari di altri cristiani, riprende concetti e figure tipiche del mondo classico caricandoli di nuovi significati, di tipo religioso e spirituale.  

martedì 22 maggio 2018

GLI ARABI DALLE ORIGINI ALL'ANNO MILLE

L'EUROPA E LA CULTURA ARABA

Il mondo musulmano manifesta una grande vitalità culturale.
 I dotti musulmani rielaborano le teorie di Platone e Socrate.
Scienziati islamici compiono progressi in campi come l'alchimia, la fisica, l'astronomia.

 Rilevante è il contributo nella matematica: è agli arabi che si deve il sistema numerico oggi utilizzato.
Inoltre l'algebra deve il suo nome al titolo di un libro di al-Khuvaritzmi, matematico iraniano, così come il termine algoritmo.
Nella città di Baghdad a Bassora si sviluppa la letteratura araba che ha forti intenti pedagogici.
A originali indiani risale Le "Mille e una notte", importante testo letterario.
La letteratura indiana inoltre funge da collegamento tra cultura occidentale orientale.

LA SCUOLA NELLA SOCIETA' ISLAMICA

LA SCUOLA NELL'ISLAM
 
 
 
 
 
L'educazione nell'islam è influenzata dalla Sunna, ovvero un testo che riporta le azioni di Maometto.  

L'educazione viene suddivisa in tre livelli

  • Istruzione primaria, basata sull'apprendimento della lingua araba, del calcolo, della grammatica e la conoscenza delle tradizioni. 
  • Istruzione secondaria, dove si imparano le abilità manuali, ma anche la letteratura, commercio, medicina, geometria ecc...
  • Istruzione superiore, solitamente riservata solo ai maschi di alto ceto. Inizialmente l'istruzione superiore viene impartita nelle moschee e in seguito all'interno della Madrasa (collegio studenti e insegnanti) Vengono studiate la teologia, filosofia, scienza coranica, metrica, logica e retorica. Inoltre è necessario conoscere le tradizioni e il calendario liturgico. 
Rientrano nel percorso di studio anche discipline come l'architettura, storia politica, musica e astronomia. 

L'EDUCAZIONE ISLAMICA

L'EDUCAZIONE NELL'ISLAM
 
I divieti e le raccomandazioni presenti all'interno del Corano, non sono destinati ai bambini immaturi, ma al bambino maturo e all'adulto responsabile del bambino. L'islam raccomanda una formazione complessiva dell'essere umano: corpo, ragione, spirito, istinto e sentimento. 
 
Il bambino impara che esiste una vita dopo la morte e che riceverà un premio o una punizione in base alla condotta e a come si comporterà nella vita terrena. 
 
L'educazione tiene sempre a mente i valori del Corano, che devono essere assolutamente trasmessi.

I CINQUE PILASTRI DELL'ISLAM

  MAOMETTO E L'ISLAM
 
 
Come sappiamo la nascita dell'islam si deve al profeta Maometto, egli
 
riteneva di essere l'unico profeta e di essere davanti a Dio, o a qualunque altra figura. 
Maometto trasmetteva oralmente i versi del Corano, i cui i versetti infine verranno poi trascritti. 
Il Corano contiene precetti sulla società islamica e prefissa i cinque obblighi fondamentali di un credente mussulmano, i cosiddetti "Cinque pilastri dell'Islam" 

  • La testimonianza di fede 
  • Le cinque preghiere quotidiane 
  • Il pagamento di un imposta coranica
  • Il pellegrinaggio a La Mecca
  • Il digiuno nel mese del Ramadan

L'EDUCAZIONE NELLA CIVILTA' MUSULMANA

IL MONDO ARABO PREISLAMICO: LA TRADIZIONE ORALE 

 
La civiltà araba si sviluppa nella penisola arabica, grazie al profeta Maometto che fondò l'islam. All'interno di questa civiltà le conoscenze e le tradizioni venivano trasmesse oralmente
I poemi preislamici avevano un carattere pedagogico, ovvero quello di trasmettere ai ragazzi alcuni valori come l'amore per gli animali, carità, generosità e ospitalità. 

lunedì 14 maggio 2018

LA FORMAZIONE DEL CAVALIERE

L'EDUCAZIONE DEL CAVALIERE

 L'educazione cavalleresca è la prima forma di educazione laica imperniata sull' ideale cavalleresco. Importante, sull'epoca cavalleresca, è il poema della Chanson de Roland.
La formazione dei giovani aristocratici avviene spesso all'interno della famiglia dove imparano a leggere i testi sacri e a scrivere.
Al futuro cavaliere vengono insegnati lealtà e fedeltà. Egli infatti deve imparare a prendersi cura dei deboli e difendere la Chiesa.
Quindi le virtù morali e cristiane, insieme alla cortesia, sono fondamentali per il cavaliere.
Già dal VIII secolo la nomina del cavaliere avviene seguendo una tradizionale procedura: l'investitura, nella quale il neo cavaliere viene battuto sulla spalla con una spada.
La formazione cavalleresca inizia presto:
-a sette anni il ragazzo viene affidato al paggio;
-a quattordici anni viene inviato come scudiero in un castello;
-a ventun anni diventa un cavaliere.

L'INSEGNAMENTO IN OCCIDENTE E IN ORIENTE

SCUOLE EPISCOPALI, PARROCCHIALI, PATRIARCALI

I monasteri si caratterizzavano per i centri di formazione dei futuri monaci, dove i giovani apprendevano la lettura e la scrittura. Gradualmente le scuole monastiche cominciano ad accogliere anche gli allievi che non intendono pronunciare i voti.
Alcuni monasteri continuano però a presentare le scuole per chierici e per laici.
Il Concilio di Toledo del 527 rende ufficiale la nascita delle scuole ecclesiastiche e stabilisce che i futuri sacerdoti, vengano formati da un chierico presso le  case vescovili. Nascono così le scuole episcopali, dove è possibile accogliere anche i laici.
Ad affrontare il numero non molto elevato di scuole interviene il concilio di Vaison del 529, che si prepone di stabilire le scuole parrocchiali, per la formazione dei futuri sacerdoti, anche nei centri poco abitati.
Sotto il governo di Giustiniano nel VI secolo, la Chiesa dell'impero d'oriente impone la  religione cristiana nelle scuole e il divieto d'insegnamento per gli ebrei e per i pagani.

LA RINASCITA CAROLINGIA

CARLO MAGNO E LA SCUOLA PALATINA

Carlo Magno da vita ad un fenomeno di rinascita culturale chiamato "rinascita carolingia".
Egli considera fondamentale che tutti i popoli conquistati siano accomunati dagli stessi costumi, da un'unica lingua e da un'unica religione e per far questo invita la  Chiesa a organizzare l'istruzione destinata anche agli uomini liberi.
Nel 787 Carlo Magno ha già incaricato Alcuino di York di instituire presso la sua corte ad Aquisgrana la Schola palatina, destinata ai figli della nobiltà laica col desidero di di acquisire una formazione classica.

Alcuino si adopera per organizzare il programma didattico della scuola che prevede:
-un'istruzione primaria con l'insegnamento della lettura e della scrittura;
-un livello superiore con lo studio della filosofia;
-un livello ancora più alto dove si approfondisce la filosofia come introduzione alle Sacre Scritture.

Con l'esortazione generale Carlo Magno prevede la fondazione di scuole monastiche e presbiterali, sia per i chierici sia per i laici.
Dopo la morte di Carlo, il nipote Lotario I, nell'825 estende atutte le scuole urbane il modello degli studi classici della scuola palatina.

LA FORMAZIONE DEL CRISTIANO SECONDO GREGORIO MAGNO

GREGORIO MAGNO: LA FORMAZIONE DEL CLERO E L'EDUCAZIONE POPOLARE

Gregorio Magno è considerato un divulgatore della religione cristiana e nella Regola pastorale, detta i principi pedagogici per la formazione dei chierci e dei vescovi.
Convinto sostenitore della formazione popolare, una volta eletto papa ricorda ai suoi vescovi di rivolgere la formazione religiosa al popolo, attraverso la predicazione. Il buon predicatore deve saper semplificare il linguaggio e adattarsi ad un auditorio modesto.
Accanto alla cura per la semplificazione del linguaggio ha grande importanza il ricorso alle immagini. Uno dei pilastri fondamentali di Gregorio sono le scelte personali.

CONSERVARE IL SAPERE ANTICO

SEVERINO BOEZIO: LE ARTI LIBERALI E LA FILOSOFIA



Le arti liberali sono al centro delle riflessioni di Severino Boezio che afferma che nella difficile situazione dell'impero sia possibile tramandare e conservare la cultura.
Le arti del quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica) colgono alla perfezione il numero dello spazio, dei corpi e del numero, infatti egli non vuole scrivere un semplice manuale, ma vuole fornire una conoscenza della verità sul mondo da diversi punti di vista.
Boezio rivolge particolare attenzione all'uso de linguaggio, occupandosi della dialettica, studiando le opere di Aristotele e traducendole in latino.




La dialettica si articola in tre fasi, ognuna di esse corrisponde a tre diversi momenti del percorso formativo :

-lo studio della parola, del suono e del significato;
-lo studio del valore logico;
-lo studio della proposizione.

Grazie al suo impegno la retorica assume grande importanza diventando un valore centrale nel curriculum formativo.
 
La valorizzazione delle arti liberali si riscontra anche nelle "Nozze di Filologia" di Marzio Capella, che considera le arti liberai espressioni delle facoltà umane.
Un altro autore spinto dal desiderio di conservare la cultura antica fu Isidoro di Siviglia che scrisse le "Etimologie" opera in cui spiega il significato delle parole con un metodo etimologico, individuandone l'origine.

LA VITA DEI MONACI

BENEDETTO DA NORCIA E CASSIODORO: IL MONACHESIMO OCCIDENTALE



Dopo l'editto di Constantino e di Tessalonica la religione cristiana assume un ruolo fondamentale nell'educazione dei giovani. Tra le forme di maggior successo assunte dalla chiesa ci fu il monachesimo, che inizialmente si esprime come desiderio di imitare cristo.
Chi diventa monaco decide di allontanarsi dalla vita per concedersi alla solitudine e vivere da eremita
Benedetto da Norcia, nel 529 fondò il monastero di Montecassino, diffondendo il monachesimo. Secondo la sua idea, il monaco deve dedicare la vita ai lavori manuali ai quali si alternano la preghiera e il lavoro intellettuale (copiatura e  revisioni di testi sacri e classici).
I monaci conferiscono una particolare importanza ai testi e alla conservazione della cultura d'occidente.



 Nella Regula Magistri egli chiarisce i principi pedagogici fondamentali per l'educazione nelle scuole monastiche: informazione da parte dei genitori a proposito della vocazione
Un altro rappresentante del monachesimo fu Cassiodoro che fondò il monastero del Vivarium in Sicilia, dedito particolarmente allo studio e alla trascrizione di codici di insegnamento.
Nelle istruzioni delle lettere sacre e profonde, egli divide le sette arti liberali in trivio (ossia la grammatica, la retorica e la dialettica) e drivio(aritmetica, geometria, musica e astronomia).
Nell'opera intitolata "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone per esprimere gli stili del discorso: umile, medio e sublime.

lunedì 7 maggio 2018

SANT'AGOSTINO E IL MAESTRO INTERIORE

L'EDUCAZIONE SECONDO AGOSTINO

Una posizione di apertura al sapere pagano è quella di Agostino, il quale ritiene che i modelli educativi e culturali classici siano utili in una prospettiva cristiana promuovendo una collaborazione tra ragione e fede.
Nelle "Confessioni", la sua opera autobiografica, egli delinea la sua concezione di insegnamento fondato sulla curiosità e sull'interesse dell'allievo.
Il maestro attraverso il linguaggio può soltanto stimolare l'allievo alla ricerca interiore della verità nella propria anima, cioè del proprio maestro interiore.
Secondo Agostino l'educazione è un processo nel quale l'allievo è attivo protagonista e non passivo ricettore.
Agostino da molta importanza all'allievo: egli ritiene che ogni nozione, per essere appresa in modo definitivo dall'allievo, debba essere sentita come vera. Solo così una nozione potrà essere trasferita dall'ambito originario a un altro attinente ma non ancora noto.
Un altro tema importante nella pedagogia di Agostino è l'amore. Nella Prima catechesi egli considera l'amore anima dell'educazione: in ottica cristiana, l'amore tra maestro e allievo è un riflesso dell'amore di Dio.
A proposito delle materie di insegnamento, Agostino, nel Sull'ordine tratta dell'ordine delle discipline di studio: le arti liberali sono dunque importanti. In seguito Agostino rivedrà questa posizione perché esclude i semplici.
Nella dottrina cristiana Agostino si pone il problema di formare l'oratore sacro, cioè ecclesiastico nella quale
Il rapporto tra cultura pagana e dottrina latina viene così ribadito, come il connubio tra vita intellettuale e vita spirituale, ulteriormente arricchita da una piena comprensione della parola divina
formazione saranno fondamentali la cultura filosofica e l'approfondimento delle Sacre scritture. Tutte le discipline tradizionali dalla grammatica alla retorica, dalla matematica all'astronomia, diventano strumenti per leggere e comprendere la Bibbia.

PATRISTICA LATINA DEI SECOLI SUCCESSIVI: SAN GEROLAMO E SANT'AMBROGIO

LA PATRISTICA LATINA
 
 
Altri autori latini sono san Gerolamo e sant'Ambrogio.
Gerolamo insiste sull'importanza dell'educazione nella prima infanzia, assegnata ai genitori che devono impartire valori morali e religiosi, facendo leva sull'emulazione sulla lode.
In questo ambito si sottolinea il ruolo della madre come educatrice delle figlie femmine che deve indirizzare verso la preghiera e la conservazione della purezza.
Oltre la preghiera, Gerolamo consiglia anche la penitenza e la mortificazione psicologica e fisica.

 Anche sant'Ambrogio contrasta gli aspetti della cultura pagana che possono ostacolare la conquista della vita eterna. Così la fides latina diventa la fede in Cristo, la charitas assume un significato interiore.
Con Ambrogio il concetto di officium viene così ripreso in chiave cristiana, facendo riferimento ai comandamenti divini validi per per tutti i fedeli, mentre l'officium perfectum

raccoglie i consigli che valgono per i santi.

I PRIMI APOLOGISTI DELLA PATRISTICA LATINA: MINUCIO FELICE E TERTULLIANO CONTRO LA CULTURA PAGANA

I PRIMI PADRI LATINI E LA CULTURA GRECA


La formazione dei padri latini  è più di carattere giuridico-retorico che filosofico.
 In altri Padri possiamo invece trovare prevalentemente intenzioni più strettamente teologico-erudite.
Il primo scritto apogetico a favore dei cristiani è forse il dialogo Ottavio, scritto da Minucio Felice che ha lasciato duri attacchi contro i filosofi greci e riguardo alla possibilità di trovare concordanze tra loro e il cristianesimo.
Una posizione estrema e ancora più critica, è quella di Tertulliano secondo il quale è la fede e non la ragione l'unico mezzo per raggiungere la verità. Nell'opera intitolata "Apologetico" nega ogni possibile somiglianza tra filosofia e cristianesimo, spingendo le persone a cercare il signore con semplicità e cuore.

LA PATRISTICA GRECA: CLEMENTE ALESSANDRINO, ORIGENE, GIOVANNI CRISOSTOMO

I PADRI GRECI

I maggiori padri della chiesa sono attivi nella parte orientale dell'impero romano, poiché scrivono in greco.
Ad Alessandria d'Egitto, Clemente Alessandrino scrive due opere, il "Protrettico" e il "Pedagogo", nelle quali affronta il rapporto tra cristianesimo e cultura greca, con difesa e affermazione della nuova religione cristiana.
Egli valorizza in particolare Cristo, che assume la centralità che nella filosofia greca avevano alcuni principi. Cristo è inteso come verità o vero maestro.


Il cristianesimo diventa dunque una nuova paideia. Nel Pedagogo Cristo compare come pedagogo dell'umanità, grande maestro e tutti i cristiani devono diventare simili a lui.

 Successore di Clemente alla guida del Didakaleion è Origene, secondo il quale è il messaggio divino a porsi come educatore dell'umanità.
Secondo Origene, questa vicenda cosmica avrà termine con il ritorno a Dio.
Origene è fondamentale per l'interpretazione della Bibbia.

 Tra i più grandi educatori della Patristica greca, va ricordato anche Giovanni Crisostomo, il quale nell'opera intitolata "della vuota gloria e dell'educazione dei figli",  egli considera la formazione etica dei figli una priorità dell'educazione cristiana. Secondo lui quindi, l'anima umana deve essere difesa e regolata da leggi e di conseguenza ogni trasgressione va punita, bisogna dunque instillare nei giovani una predisposizione a restare vicini alla parola di Cristo, a controllare le passioni e a restare casti fino al matrimonio.

 Con lui prosegue inoltre il recupero della grammatica e della retorica in atto da parte dei Padri greci in funzione apologetica e catechetica.

CRISTIANESIMO E FILOSOFIA

LO SVILUPPO DELLA DOTTRINA CRISTIANA

Dal II sec. d. C. compaiono le prime vere scuole cristiane, nelle quali viene insegnata anche la filosofia greca. I primi maestri cristiani vengono chiamati didaskaloi. Una delle più importanti scuole sorge ad Alessandria d'Egitto ed è chiamata Didaskaleion, dove operano Panteno, Clemente Alessandrino e Origene.
Nella scuola di Alessandria le attività si articolano in conferenze su temi religiosi e a carattere apologetico. Vengono inoltre insegnate le sette arti liberali.
Con il catecumenato attraverso lo studio della Bibbia si educa al cristianesimo, preparando al battesimo preparando all'ingresso nella comunità dei credenti. L'educazione prevede due livelli formativi: uno per incipienti che vengono preparati al battesimo e uno per competenti, ossia i quali che richiedono una preparazione più approfondita.
 Il compito educativo è affidato al sacerdote.
Quando il battesimo viene fatto mei primi mesi compaiono le scuole superiori di teologia.
 Il battesimo riveste un ruolo fondamentale per la successione dei cicli di istruzione.
 Il rapporto con la filosofia greca e con le alti correnti di pensiero è inteso e caratterizzato sia da un confronto sia da un recupero di concetti e metodi.
Il grande dibattito dottrinario e filosofico influenza complessivamente anche il modo di intendere l'educazione e la pratica didattica.

LA PRIMA EDUCAZIONE CRISTIANA E L'IMPORTANZA DEI FANCIULLI

I CARATTERI DELL'EDUCAZIONE CRISTIANA DELLE ORIGINI

Durante i primi secoli, l'educazione è basata sul rapporto personale, e viene portata avanti dai Padri apostolici ed è rivolta a tutti.

 
Il messaggio cristiano è universale (rivolta a tutti) e attraverso un rinnovamento interiore vuole condurre alla salvezza dell'anima.
Il messaggio trasmesso dall'educatore è incentrato sull'amore per gli altri ossia il riflesso dell'amore per Dio.
I fanciulli diventano quindi, secondo Cristo, un esempio da imitare.

CRISTIANESIMO ED EDUCAZIONE: LA SALVEZZA DELL'ANIMA

L'EDUCAZIONE DI CRISTO

Il cristianesimo assume la sua maggior importanza durante gli ultimi secoli dell'impero romano, diventando dopo varie persecuzioni, religione ufficiale dell' impero.  La Chiesa cristiana cerca di conservare strutture amministrative dello Stato, come ad esempio i monasteri, che non sono solo isole di pace ma anche centri di conservazione e trascrizione di opere del passato.
Il cristianesimo manifesta una spiccata vocazione pedagogica nella quale Cristo è il maestro che predica la buona novella. I primi strumenti dell'educazione cristiana sono i Vangeli, incentrati sulla figura di Cristo e sul suo esempio, diventa quindi fondamentale è l'imitazione di Cristo.
Lo stesso Cristo, come testimoniano i Vangeli, insegna attraverso esempi concreti, che sono il contenuto delle numerose parabole, ossia racconti didascalico che ricorre a esempi concreti paragonando tra loro due situazioni.

DAL VANGELO DI LUCA

LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA E LA CASA COSTRUITA SULLA SABBIA   Nel brano, Gesù paragona l'uomo che ascolta la parola di Dio a ...