domenica 25 marzo 2018

L'AUTOEDUCAZIONE SECONDO SENECA

SENECA E L'AUTOEDUCAZIONE INTERIORE
 
Lucio Anneo Seneca rappresenta un diverso orientamento: egli come marco Aurelio punta alla cura di sé e all'autoeducazione interiore attraverso la filosofia.
Nelle lettere a Lucilio, Seneca, sostiene la necessità di migliorare se stessi dal punto di vista morale, esaminando le esperienze personali.
 
Egli critica anche l'educazione fine a se stessa, affermando quindi che è sbagliato l'atteggiamento di quanti si dedicano allo studio senza mirare alla propria crescita interiore.
In particolare, definisce la figura del saggio come colui che controlla le proprie passioni con  l'uso della ragione e accetta il proprio destino.

CARATTERISTICHE DELL'ORATORE SECONDO QUINTILIANO

QUINTILIANO E L'EDUCAZIONE IN ETÁ IMPERIALE
 



Marco Flavio Quintiliano fu il più importante autore che si occupò di pedagogia in età imperiale.
Egli ci ha lasciato un opera, la Institutio oratoria, con la quale intende ridare un fondamento culturale all'arte oratoria. Lo scopo di Quintiliano è formare il bonus orator, cioè colui che svolge una funzione etico-civile.





L'institutio oratoria espone gli aspetti dell'educazione primaria e grammaticale. Successivamente amplia il discorso fino all'attività dell'oratore adulto.
I caratteri dell'oratore sono: onestà, abilità nel parlare e la preparazione filosofica.
La riflessione di Quintiliano prende in considerazione le modalità di insegnamento e la figura del maestro. L'oratore quindi, secondo la sua impostazione, deve al suo completo sviluppo naturale.
Egli inoltre fu l'unico del suo tempo a pronunciarsi contro le punizioni corporali.
 
Quintiliano fornisce un ritratto del maestro ideale, che deve:
-essere pratico, positivo e morale
-essere sensibile e coinvolgente
-rendere l'insegnamento naturale e divertente
-adeguare il metodo all'indole dell'allievo
-spronare con la lode
-concedere svago e gioco
 
Lo studente ideale, invece, deve sviluppare nei confronti dell'insegnante un sentimento di obbedienza e di amore.
Il curricolo scolastico per la formazione degli oratori viene delineato da Quintiliano:
-in famiglia
-frequentazione della scuola del grammaticus
-studio della retorica
 
Secondo Quintiliano è quindi necessaria un'educazione che comprenda musica, geometria, astronomia, storia, diritto e filosofia.

I CICLI EDUCATIVI A ROMA

L'ORGANIZZAZION E SCOLASTICA ROMANA
 
L'insegnamento a Roma si articola in educazione primaria, secondaria, superiore e tecnico-professionale.
L'istruzione primaria (ludus litterarius) comincia a sette anni. Il livello di istruzione è molto basso. L'insegnamento è impartito attraverso un metodo ripetitivo-mnemonico e coercitivo e un frequente ricorso alle punizioni corporali.
Al termine di questo ciclo scolastico gli studenti sanno appena leggere e scrivere.
 
 
All'istruzione secondaria accedono solamente i ragazzi provenienti da famiglie aristocratiche. Le materie di insegnamento sono quelle della scuola ellenistica (sette arti liberali) a cui si aggiungono medicina e architettura.
L'insegnamento segue una sequenza precisa, in cui lo studio è prevalentemente mnemonico, senza un effettivo approfondimento. Lo scopo di questa istruzione è quello di avviare all'arte dell'eloquenza.
 
 
 
L'istruzione superiore viene impartita nelle scuole di retorica, basandosi sullo studio delle opere di Cicerone. Gli allievi devono saper devono essere capaci di eseguire due tipi di esercizi:
-controversiae: personaggi sostengono tesi opposte
-suasoriae: esortazioni immaginarie rivolte a personaggi storici nel momento in cui devono prendere una decisione. Queste scuole tendono a privilegiare le competenze tecniche.
 
 
 
 
 
 
L'istruzione tecnico-professionale viene impartita da maestri i quali sono istruiti, a loro volta, in corporazioni corrispondenti alle nostre scuole professionali e legate a botteghe artigianali dell'epoca. 

LA FORMAZIONE DELL'ORATORE SECONDO CICERONE

CICERONE E L'ELLENIZZAZIONE DELL'EDUCAZIONE ROMANA
 
 
 
Marco Tullio Cicerone è una delle figure più rappresentative della romanità: fu un filosofo, oratore e scrittore che ha influenzato la prosa latina.
Il suo rapporto è stato determinante nell' ellenizzazione della cultura latina.
Egli, a differenza di Catone, cerca di conciliare il mos maiorum con la cultura greca.
Con lui la paideia ellenica diventa humanitas, che si pone come un nuovo modello educativo romano.
Cicerone si sofferma soprattutto sull'istruzione superiore per la formazione dell'oratore, nella quale  devono confluire erudizione e etica.
 
 
 
 
La sua opera più importante riguardo alla riflessione pedagogica è il DE ORATORE, nella quale egli esamina la retorica e l'oratoria definendone gli aspetti fondamentali:
-inventio
-dispositio
-elocutio
-memoria
-actio 

domenica 18 marzo 2018

L'EDUCAZIONE SECONDO CATONE

CATONE E LA DIFESA DELLA TRADIZIONE CONTRO LA CRISI REPUBBLICANA
Dopo la seconda guerra punica l'agricoltura non è più l'unica fonte di sostentamento e Roma diventa una potenza marittima e commerciale.
Dal III secolo a.C. cambia anche l' educazione. Le famiglie ricche affidano i propri figli a un liberto istruito: il pedagogus.
Anche l'educazione femminile risente di questi cambiamenti: le ragazze delle famiglie elevate vengono affidate ad un pedagogus per studiare, canto, danza e imparare a dipingere. Si sposano in età precoce, passando quindi dall'autorità del padre a quella del marito.
in difesa dell'educazione tradizionale Catone contrasta la tendenza ed esorta a recuperare la vecchia tradizione, raccogliendo nei Libri ad Filium Marcum i suoi insegnamenti di agricoltura, medicina  e retorica.
Catone valorizza l'oratoria come virtù civica, in stretto legame con la politica e l'etica.
In seguito Catone dedica un altra opera al modo rurale e ai suoi ideali, nella quale contrappone il lavoro dei campi all'attività mercantile: l'oratore e il contadino potranno rendere di nuovo grande Roma.



L'EDUCAZIONE ROMANA DELLE ORIGINI

L'EDUCAZIONE ROMANA DELLE ORIGINI E IL MOS MAIORUM
 
Mentre ad Atene si sviluppano le attività artigianali, l'economia romana è dominata da un aristocrazia di proprietari terrieri.
In questa società predominano i valori della casa e della famiglia. L'educazione avviene all'interno stesso della famiglia o al di fuori sulla base dell'esempio degli adulti e della trasmissione orale.
Il sentimento a cui si viene educati è quello di pietas in quanto rispetto per i genitori, gli avi, la patria e le divinità, poiché la religione nel mondo contadino è componente fondamentale per l'identità di un gruppo.
Questo insieme di valori, si avvicina molto all'aretè di Esiodo, costituisce il mos maiorum, l' esempio che viene dagli antenati.
La prima educatrice è la madre, anche se la donna nella società romana è inferiore all'uomo.
Compiuti i sette anni il bambino passa sotto la guida del padre, pater familias, che funge da maestro. L'educatore è quindi il genitore, attraverso il quale, il figlio impara il necessario per amministrare un azienda agricola e partecipare alla vita pubblica frequentando il foro (piazza). 
a quattordici anni il maschio smette la "toga pretexta" e indossa, durante un cerimonia, la "toga libera" o "virile", acquisendo così il diritto di sedere in senato per perfezionare la propria formazione politica seguendo i dibattiti dei senatori più anziani.
Dal 451 a.C. il punto
 di riferimento dell'educazione romana è rappresentato dalle Dodici Tavole che riassumono i valori propri del mos maiorum:
-rispetto
-pietas
-rigore morale
-obbedienza della legge.

L'EDUCAZIONE NELL'ANTICA ROMA

L'EDUCAZIONE COME FATTO SOCIALE
 
L'educazione per i Romani è un fatto sociale, che riesce ad integrare gli individui nella vita della città: ha quindi un intento civico.
Il cittadino romano infatti deve sapersi comportare di fronte alla collettività in modo adeguato: modo di parlare, modo di camminare, di vestirsi, di arredare...
Cicerone, per esempio, suggerisce al figlio marco di essere sempre gradevole con gli altri per essere accolto in società.
I greci per l'educazione dei fanciulli parlano di paideia, che indica una complessiva formazione culturale. I Romani, invece, usano il termine educatio  per indicare la prima formazione finalizzata allo sviluppo delle attitudini fisiche, morali e intellettuali.
A corrispondere al greco paideia, è invece il termine humanitas con il significato di un educazione raffinata, fondata su valori morali.
 



DAL VANGELO DI LUCA

LA CASA COSTRUITA SULLA ROCCIA E LA CASA COSTRUITA SULLA SABBIA   Nel brano, Gesù paragona l'uomo che ascolta la parola di Dio a ...