lunedì 14 maggio 2018

LA VITA DEI MONACI

BENEDETTO DA NORCIA E CASSIODORO: IL MONACHESIMO OCCIDENTALE



Dopo l'editto di Constantino e di Tessalonica la religione cristiana assume un ruolo fondamentale nell'educazione dei giovani. Tra le forme di maggior successo assunte dalla chiesa ci fu il monachesimo, che inizialmente si esprime come desiderio di imitare cristo.
Chi diventa monaco decide di allontanarsi dalla vita per concedersi alla solitudine e vivere da eremita
Benedetto da Norcia, nel 529 fondò il monastero di Montecassino, diffondendo il monachesimo. Secondo la sua idea, il monaco deve dedicare la vita ai lavori manuali ai quali si alternano la preghiera e il lavoro intellettuale (copiatura e  revisioni di testi sacri e classici).
I monaci conferiscono una particolare importanza ai testi e alla conservazione della cultura d'occidente.



 Nella Regula Magistri egli chiarisce i principi pedagogici fondamentali per l'educazione nelle scuole monastiche: informazione da parte dei genitori a proposito della vocazione
Un altro rappresentante del monachesimo fu Cassiodoro che fondò il monastero del Vivarium in Sicilia, dedito particolarmente allo studio e alla trascrizione di codici di insegnamento.
Nelle istruzioni delle lettere sacre e profonde, egli divide le sette arti liberali in trivio (ossia la grammatica, la retorica e la dialettica) e drivio(aritmetica, geometria, musica e astronomia).
Nell'opera intitolata "Lettere varie" riprende i principi di Cicerone per esprimere gli stili del discorso: umile, medio e sublime.

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